Trama: Inghilterra, 1141; in quell'evo, già tanto tormentato dalla lotta per le investiture conclusasi nel 1022 col trattato di Worms, Lady Gisele de l'Aigle, erede di un nobile normanno, viene mandata in Inghilterra alla corte di Matilda in modo che possa trovare un marito nobile come lei. Gisele è una ragazza ribelle, che non intende sottomettersi alla volontà di un uomo, tuttavia, poco dopo il suo arrivo a corte, si vede costretta a sposare il giovane barone de Balleroy. Nemmeno Brys de Balleroy sarebbe per natura troppo ansioso di sposarsi ma, innamorato di Gisele, cerca in ogni modo di renderla felice anche se per far ciò dovrà affrontare pericoli e insidie d'ogni sorta, a causa della lotta senza quartiere tra Matilda, figlia di Enrico I, e suo cugino Stefano, nipote di Guglielmo il Conquistatore, per ottenere la Corona.
Commento critico di Lunaria: "Dame e Cavalieri" è un romanzo storico ricostruito con dovizia di particolari: la vita di corte, i passatempi delle dame, il galateo che regolava i rapporti tra uomini e donne, le brutalità delle razzie e il malcontento popolare di fronte al despotismo imperiale e alle incursioni di briganti o miliziani, è tutto descritto in forma dettagliata... il problema è che mancano totalmente scene di passione amorosa reale e carnale! I rapporti sessuali tra i protagonisti sono soltanto suggeriti e si esauriscono in neanche una frase. In compenso, ci sono pagine e pagine dedicate agli intrighi di corte e alla lotta per le investiture, che risultano anche le più noiose, se si legge il romanzo soprattutto per cercare scene d'amore e non tanto per avere un resoconto storico certosino...
In conclusione, "Dame e Cavalieri" è un romanzo prettamente storico, del tutto privo di scene erotiche; l'amore viene principalmente descritto nei dialoghi tra i personaggi, non particolarmente ispirati, ma nella media (i monologhi invece sono ben costruiti) e il tutto si esaurisce con un bacio e niente più; difetto che avevo già evidenziato anche qui: http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/la-rosa-del-cavaliere-di-joanna.html
perché esattamente come in "La rosa del cavaliere", anche in "Dame e cavalieri" la passione erotica-amorosa risulta appena appena accennata e sommersa dalle vicende storiche-politiche che si susseguono pagina dopo pagina, e alle quali l'Autrici ha dato preminenza. A tema medioevale e con scene d'amore più esplicite e coinvolgenti avevo già consigliato questo: http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/le-figlie-del-drago-di-bertrice-small.html
o questo http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/il-cavaliere-bianco-di-connie-mason.html
per cui, "Dame e Cavalieri" è un buon romanzo storico, con intrighi politici di lotta per il potere imperiale, ma niente più. Se cercate una rovente storia d'amore passate altrove, perché c'è il rischio di annoiarsi. Viceversa, se in un romanzo ambientato in epoca medioevale non cercate pagine erotiche e neppure religiose (l'influenza cristiana è appena appena accennata), ma vicende di intrigo politico e giochi di potere, allora questo romanzo fa al caso vostro.
Qualche stralcio per dare un'idea: "Sì, mai sai benissimo anche tu quali sforzi stia facendo per cercare di far valere i suoi diritti", replicò il conte. "L'inghilterra è divisa mentre lei litiga con suo cugino, Stefano di Blois. Per quanto riguarda te, invece, verresti annientata in un batter d'occhio da uno dei nostri vicini. No, Sidonie Gisele." Charles usava sempre entrambi i nomi di sua figlia quando la rimproverava (...) "Una donna di famiglia nobile ha solo due possibilità: il matrimonio o il convento. Dal momento che voglio un erede, non ti permetterò di scegliere la seconda. Morendo non ho nessuna intenzione di restituire l'Aigle al ducato di Normandia!" Le ultime parole di suo padre, urlate a squarciagola, non fecero altro che rafforzare la risoluzione di Gisele. Nessun uomo si sarebbe mai vantato di possederla.
Lark, la cavalla dal manto marrone che aveva portato con sé da l'Aigle, aveva un'andatura costante e un carattere mite che permisero a Gisele di assaporare appiena la bellezza della zona costiera. La campagna era splendida in giugno, grazie anche ai colori dei fiori selvatici che crescevano ovunque. Alcuni campi erano punteggiati da greggi al pascolo, altri sembravano esser ricoperti da tappeti d'oro per via della colza in fiore, coltivata per sfamare i maiali e le pecore. In cielo le allodole e i gheppi si erano sostituiti ai gabbiani che regnavano nell'area del porto. "Quindi questa è l'Inghilterra", pensò Gisele compiaciuta. Suo padre le aveva descritto l'isola come nebbiosa e battuta dalle piogge, ma quel giorno almeno, il tempo era bellissimo. "Questa è la mia nuova casa. Qui mi costruirò una nuova vita in cui sarò io a decidere e non un marito che mi comandi a bacchetta."
Di colpo nella mente di Brys si inserì l'immagine di Lady Gisele alle prese con un marmocchio che assomigliava terribilmente a lui. Con forza bandì l'immagine prima di affezionarcisi troppo. Nella sua esistenza non c'era posto per sentimenti di quel genere e per quanto riguardava Lady Gisele aveva appena asserito che non voleva uomini nella sua vita. Tuttavia qualcosa lo spinse a indagare oltre cercando di usare un tono il più neutrale possibile. "Non desiderate aderire al ruolo che la natura e la chiesa hanno ritenuto adatto al ruolo della donna?"
"Nella vita di una donna deve esserci qualcosa di più del talamo o del convento, a dispetto di tutto quello che ci insegna la chiesa", affermò Gisele in tono enfatico. "Deve esserci dell'altro".
"Il verde vi dona, Lady Gisele", commentò lui con voce roca. "In special modo con questo al collo", aggiunse estraendo dall'astuccio che portava legato alla cintura il ciondolo celtico che lei aveva adocchiato nel negozio dell'orefice. Gisele sgranò gli occhi incredula. "Lord de Balleroy, come avete fatto a... non posso assolutamente..." "Brys", la corresse lui sorridendo. "Lady Gisele, darei la mia vita per proteggervi e nel vostro caso non per lealtà ma perché ho deciso di donarvi il mio cuore. Volete accettarlo, bellissima signora?" Prima che Gisele avesse il tempo di rispondere, Brys la baciò attirandola contro di sé in un abbraccio dolcissimo.
Gisele fissò lo sguardo sui regali. "Non capite che vi desidero almeno quanto voi desiderate me? E che ho paura di innamorarmi di voi?"
"Accetterò la seta", dichiarò in tono asciutto, "ma non posso fare altrettanto per quanto riguarda la collana. è un dono che un uomo dovrebbe fare a sua moglie o alla sua fidanzata".
"E voi non mi avete chiesto né di diventare vostra moglie né la vostra fidanzata, ma solo la vostra amante."
Gisele rimase a guardarlo senza sapere che cosa dire. Come poteva descrivere il percorso che il suo cuore aveva affrontato da quando lo aveva conosciuto? Aveva lottato contro l'amore che provava per lui per paura di dover rinunciare alla libertà e aveva perso, in quanto l'amore si era dimostrato più grande di qualsiasi altra cosa (...) Due notti prima, quando si era resa conto del peccato di cui Brys si era macchiato in passato, si era aspettata che l'amore appassisse nel suo cuore, ma non era successo niente del genere. Il sentimento che provava per lui si rifiutava di morire. Forse era destino delle donne essere catturate da un certo sorriso, dallo sguardo profondo di due occhi scuri, dal potere di un bacio o dal tocco della mano di un uomo...
"Credete che avrei potuto sposare un altro uomo dopo avervi amato? Mio signore, non sono fatta così!" (...) "Non mi sono innamorata di voi perché eravate il barone di Balleroy, Brys. Io vi amo sia che siate sir Brys o Lord de Balleroy o Brys il contadino, che Dio mi sia testimone!
Per approfondimenti sulla Letteratura del Medioevo: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/08/alle-origini-del-romanzo-rosa-medieval.html
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